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Osteoporosi

Osteoporosi _3

Dott. Giovanni Marotta

Qualità del Movimento

Abbiamo detto che Rinnovamento e Attività sono le nostre idee guida nell’approccio al problema dell’osteoporosi.

Abbiamo visto che le ossa sono un organo vivo, che si rinnova costantemente.

In questo articolo affrontiamo il tema dell’attività.

C’è un principio fondamentale in biologia: "La funzione crea l’organo"

Se un organo non viene stimolato a funzionare si riduce in prestazioni e in dimensioni, si dice va in atrofia, a-trophos, non più nutrito.

Esattamente quello che succede ai nostri muscoli nell’immobilità forzata e alle nostre ossa.

Se esaminate la radiografia di un giovane atleta un mese dopo che il suo femore fratturato è stato ingessato, evidenzierà una netta osteoporosi, di cui prima non soffriva affatto.

Gli astronauti che tornano da un periodo trascorso nello spazio in assenza di gravità, fisici atletici, non dovendo applicare alcuna forza per qualsiasi movimento, presentano una osteoporosi seria.

Le nostre ossa per mantenersi salde e performanti hanno bisogno di sollecitazioni costanti

Sollecitazioni fisiologiche, non stressanti, quelle che ricevono da un buon movimento fisico, non solo sportivo, anche da ogni gesto della vita quotidiana.

Oggi però la vita si fa vieppiù sedentaria, non si portano più i panni lontano a lavare al fiume, non si fanno d’abitudine lunghi tragitti a piedi, ci sono macchine che ci portano o che lavorano per noi; lo zapping sul divano di fronte alla TV non offre grandi stimoli al nostro apparato Osteo-muscolare.

Parlo in generale perché ci sono ottime eccezioni!

Difficoltà per l’anziano

Col passare degli anni sarebbe invece da incrementare l’attività motoria o comunque mantenerla viva. Invece per debolezza, dolori, problemi articolari, equilibrio precario e timore di cadere, per malattia, per difficoltà respiratorie e circolatorie, per demotivazioni depressive, non ultime le difficoltà di spostamento in città e la paura di subire aggressioni, l’anziano limita sempre di più la sua motricità : l’osteoporosi è inevitabile.

Osteoporosi e stili di vita e possibilità di agire sul piano metabolico

Ma l’osteoporosi colpisce anche persone attive, sopratutto le donne in post menopausa. Molto meno gli uomini, anche se poi col crescere degli anni la differenza di genere si assottiglia vieppiù.

Importante è valutare tutti i punti evidenziati negli articoli precedenti per migliorare il nostro stile di vita e capire come stimolare il nostro apparato Osteo-muscolo-articolare sul piano metabolico. (Vedi articoli 1 e 2)

In questo articolo affrontiamo il tema di un movimento di qualità.

Ribadiamo che ogni buona attività motoria è la benvenuta: dalla passeggiata in Natura, specie su sentieri non pianeggianti che offrano molte sollecitazioni, ai lavori nell’orto, dagli sports propriamente detti al salto della corda o al gioco della campana di antica memoria di noi bambini.

Qualsiasi attività, specie all’aria aperta, che solleciti e dinamizzi fisiologicamente il nostro apparato Osteo-mio-fasciale è da incentivare da subito!

Un po’ meno indicato il nuoto per le minori sollecitazioni rispetto agli Sports terrestri.

Ma anche ben vengano gli stimoli dai lavori domestici purché ottimizzati.

Qui siamo giunti al punto: l’ottimizzazione del movimento.

Non tutti i nostri segmenti ossei soffrono di osteoporosi allo stesso livello

Ci capita spesso di osservare, in molti pazienti, che non tutti i loro segmenti ossei manifestano la stessa quota osteoporotica. A volte la colonna lombare appare gravemente deficitaria mentre il femore mostra appena una lieve osteopenia, oppure, più raramente, viceversa.

Eppure si tratta della stessa persona, stesso metabolismo, stesso stile di vita.

La Moc standard valuta solo il tratto lombare della colonna e uno dei femori, in genere il sinistro, raramente altri segmenti.

Atteniamoci agli esami che abbiamo, che sono orientativi ma comunque significativi.

La prima pagina del referto di una MOC comunica un dato che è la risultante statistica di una media complessiva, ma se prendete una vostra Moc e analizzate meglio – vertebra per vertebra e le varie aree del femore – in alcuni casi la perdita è grosso modo uniforme, in molti casi qualcuno di voi scoprirà differenze sostanziali.

A cosa sono dovute?

La nostra organizzazione posturale a volte segrega alcuni segmenti e ne fa lavorare di più altri

A volte non c’è "allineamento" e, ad esempio, i femori escono all'esterno durante il cammino, per cui la spinta tonica che parte dai piedi, non passa le anche e non stimola a sufficienza le vertebre lombari. A volte una vertebra, per una antica discopatia o un intervento che l’ha bloccata, viene bypassata dalla spinta e risulta più osteoporotica delle altre.

Le possibilità e le difficoltà posturali, legate a volte a traumi o a mere difficoltà esistenziali, possono essere innumerevoli Non possiamo esaminarle tutte in questo articolo. Vanno piuttosto viste caso per caso. Un buon Mezierista o un bravo osteopata con una attenta formazione posturale, esaminando e trattando la persona nella sua complessità, riesce a trovare il bandolo di alcune peculiarità posturali, che si riflettono sulla qualità delle spinte.

Il metodo Bones for life

Il metodo Bones for life, derivato dal Feldenkrais, è stato concepito dalla Ruthy Alon proprio per dare piena mobilità a ogni segmento osseo e fornire stimoli semplici e efficaci per rinforzarne la funzione.

Lavora con posizioni non faticose, molto intelligenti per ritrovare i giusti allineamenti, utili connessioni tra i vari segmenti scheletrici, spinte efficaci.

Lavora sulla tonificazione dei vari diaframmi del corpo per ottenere buone risorse antigravitarie così da renderci più agevole la posizione eretta.

Molta attenzione viene data al pavimento pelvico, poco conosciuto a noi stessi, ma che è un pivot centrale di tutta la nostra organizzazione posturale. La sua debolezza è spesso all’origine anche di fastidiosi problemi di incontinenza urinaria.

Autonomi e agili sempre

Essendo una derivazione diretta del Metodo Feldenkrais, porta con se lo spirito del metodo che è quello di saper utilizzare al meglio tutte le nostre potenzialità motorie per muoverci agilmente e gestirci in piena autonomia fino agli ultimi istanti della nostra vita.

Il metodo fu offerto inizialmente agli astronauti di ritorno dalle missioni spaziali per recuperare più rapidamente la loro osteoporosi, poi si è diffuso moltissimo.

In conclusione

Analizziamo più attentamente le nostre Moc. Spesso il problema non è metabolico ma posturale e in quel campo vanno cercate le principali soluzioni.

Al tempo stesso il metodo è utile anche in caso di osteoporosi metabolica perché le spinte appropriate in un corpo ben organizzato sono comunque utili.

Una migliore organizzazione posturale la portiamo con noi ovunque, in qualsiasi nostra attività motoria, per cui ogni nostro gesto costituirà una spinta più produttiva.

Lo scopo ultimo è di mantenere un tessuto osseo più elastico e una elasticità di tutta la struttura Osteo-muscolare, anche col passare degli anni. Non la otteniamo con i farmaci!

Rispetto alle medie statistiche ricordiamo la poesia di Trilussa

La Statistica di Trilussa

Sai ched’è la statistica? È na’ cosa

che serve pe fà un conto in generale

de la gente che nasce, che sta male,

che more, che va in carcere e che spósa.

Ma pè me la statistica curiosa

è dove c’entra la percentuale,

pè via che, lì, la media è sempre eguale

puro co’ la persona bisognosa.

Me spiego: da li conti che se fanno

seconno le statistiche d’adesso

risurta che te tocca un pollo all’anno:

e, se nun entra nelle spese tue,

t’entra ne la statistica lo stesso

perch’è c’è un antro che ne magna due.

Er compagno scompagno:

Io che conosco bene l’idee tue

so’ certo che quer pollo che te magni,

se vengo giù, sarà diviso in due:

mezzo a te, mezzo a me... Semo compagni.

No, no – rispose er Gatto senza core –

io non divido gnente co’ nessuno:

fo er socialista quanno sto a diggiuno,

ma quanno magno so’ conservatore.