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Stress ossidativo

La Glicazione _2

Dott. Giovanni Marotta

I danni da glicazione

In sintesi le proteine e i lipidi denaturati

1) non svolgono più la loro funzione

2) l’organismo deve faticosamente smaltirle e il processo di smaltimento crea problemi di stress ossidativo e di infiammazione. E non sempre è in grado di smaltire.

3) queste glicotossine possono prodursi e accumularsi tanto all’interno delle cellule, quanto nell’interstizio che si trova tra tutte le cellule del corpo umano, ugualmente ricco di proteine e che è la fondamentale “matrice extracellulare”.

Per utilizzare una metafora cosa succede quando la nostra casa è disordinatissima, ingombra di oggetti e di sporcizia, che si ha addirittura difficoltà di passare da una stanza all’altra? Noi stessi faticheremmo e non funzioneremmo bene. Così per il nostro organismo.

Ricordiamo tra l’altro che le membrane cellulari sono tra le più esposte in quanto costituite da proteine e lipidi.

Per entrare di più nello specifico, l’unione dello zucchero soprattutto con proteine molto importanti per il nostro funzionamento, ad esempio il collagene, elemento chiave di tutti i tessuti connettivi, l’emoglobina del sangue e tante altre, da luogo a importanti alterazioni generatrici di patologie.

Per esempio a livello del collagene e della elastina cutanea si determina un incremento della rigidità e una perdita di elasticità dei tessuti, da cui derivano rughe, mancanza di tonicità e tempo di guarigione delle ferite rallentato.

Danni ai vasi sanguigni

Ma quello che succede allo interno dei vasi sanguigni ha ripercussioni ancora più gravi. L’irrigidimento del collagene nelle pareti dei vasi sanguigni li rende meno elastici: per cui il cuore, trovando resistenze aumentate, deve pompare a pressione maggiore. Il risultati saranno una ipertensione arteriosa e un’ipertrofia dei ventricoli cardiaci per sostenere l’aumento pressorio.

I meccanismi che generano ipertensione sono numerosi, ma, prima di dare la risposta convenzionale della "pillola che abbassa la pressione", che a volte è necessaria, potremmo cercare di individuarne le cause, almeno quelle su cui possiamo agire?

Gli AGEs causano anche un indebolimento del collagene nelle pareti dei vasi stessi. Il che può generare delle dilatazioni in alcuni segmenti del vasi (aneurismi). Gli aneurismi sono soggetti a rottura. A livello cerebrale la complicanza peggiore è l’ictus.

Danni all’endotelio dei vasi

Oltre il connettivo della tunica media delle arterie, può essere danneggiato lo strato più interno del vaso: l’endotelio, quello che è a contatto diretto col sangue.

L’endotelio riveste la superficie interna sia dei vasi sanguigni, dei vasi linfatici e del cuore.

Pensate che l’endotelio, se lo consideriamo nel suo insieme di tutti i vasi sanguigni, capillari compresi, è tra i tessuti più voluminosi del corpo umano e ha una superficie pari, se non superiore, a quella dell’intestino, almeno 400-500 metri quadrati. La superficie serve per favorire gli scambi in ogni ambito tessutale. L’arteria è tutto, sosteva Still, il fondatore dell’osteopatia.

L’endotelio, lo vedremo più ampiamente in altro articolo, può essere danneggiato da molti fattori, tra cui la glicazione. Ne risultano problemi innanzitutto vascolari e cardiaci perché l’endotelio tappezza tutto il cuore (endocardio), ma anche in tutti i nostri tessuti, per alterato nutrimento e funzionalità.

Danni a altre cellule

Alla glicazione sono molto esposte le cellule più longeve dell’organismo, quelle che non si rinnovano rapidamente (come fanno ad esempio, quelle della pelle o del fegato).

Le cellule più longeve sono quelle dei nervi. A livello del sistema nervoso la Glicazione influenza il deterioramento della mielina, la guaina che protegge i nervi. Ne possono risultare neuropatie periferiche ma anche danno a altre fibre nervose, come ad esempio quelle uditive, con perdita di udito.

C’è l’ipotesi che le proteine amiloidi, tra le responsabili del Morbo di Alzheimer, siano in relazione agli AGEs.

Anche alcune proteine a lunga durata, come quelle del cristallino e della cornea possono accumulare danni. La cataratta può verificarsi anzitempo.

Sembrerebbero ad alto rischio anche le cellule retiniche degli occhi.

Gli AGEs possono colpire e alterare financo i filamenti di DNA.

Le cellule beta del pancreas, quelle che producono insulina, sono soggette all’attacco delle glicotossine. Se ciò avviene il danno si aggiunge al danno, in quanto in caso di rallentata produzione di insulina e di minor controllo della glicemia, si può verificare più facilmente la glicazione endogena, che è quella più dannosa.

Glicazione endogena

Oggi il problema della glicazione è diventato quanto mai attuale e pressante perché la quantità di zucchero che abbiamo nel sangue eccede spesso i limiti convenzionali.

Le forme di pre-diabete e di diabete franco nonché di insulino resistenza sono aumentare a dismisura, soprattutto nei paesi ad alto reddito in cui si registra un consumo smisurato di zuccheri sotto ogni forma (carboidrati, amidi, dolci, bevande zuccherate di ogni tipo, etc) e laddove l’industria non si fa scrupoli di attirare il consumatore proprio con l’esca zuccherina, bambini in primis.

Un buon movimento fisico quotidiano abbasserebbe notevolmente il tasso glicemico, ma purtroppo per molte persone la vita è sempre più sedentaria.

Il risultato è che io vedo sempre più spesso glicemie oltre il limite e l’HB glicata che sale vieppiù negli anni. L’emoglobina glicata è un tipico prodotto di Glicazione.

Sempre più frequentemente si sta verificando il fenomeno della insulino resistenza per cui lo zucchero necessario al fabbisogno metabolico non penetra facilmente allo interno della cellula e si addensa nello spazio intercellulare, nel liquido interstiziale La sovrabbondanza di zuccheri nel sangue e nei liquidi extra cellulari facilità di molto la formazione di composti glicati.

Le tante complicanze del diabete sono molto legate ai processi di glicazione.

Il tema in questione è talmente importante che gli dedichiamo una trattazione specifica.

Per concludere il capitolo relativo ai danni di glicazione ricordo che gli AGEs sono una classe molto eterogenea di composti. Fortunatamente non tutti sono sono tossici o lo sono blandamente

Alcuni invece lo sono molto e addirittura cancerogeni, l’acrilamide è tra questi.

Non ci sono ancora approfondite evidenze scientifiche ma è ipotesi fondata che i prodotti finali di glicazione possono anche contribuire allo squilibrio del microbiota intestinale. (segue)