Torna al blog

Percorsi di Consapevolezza _ 1

Invecchiamo il meglio possibile

Dott. Giovanni Marotta

07/09/2024

Se il benessere è il nostro obiettivo e la prevenzione dei malesseri il nostro sforzo principale, l’invecchiamento ci pone una bella sfida.

La senescenza, anche se non costellata di vere e proprie malattie, non è, per i più, una condizione molto gradita. È indubbiamente un lutto rispetto ai "‘giovanili ardori" e non ci sono "pensieri magici" potenti come quelli dei bambini per allontanare l’angoscia della morte che si avvicina.

Se poi la vecchiaia si accompagna a malattie invalidanti, a declino cognitivo, a perdita di autonomie, a solitudine, a depressione, all’agitazione di fantasmi interiori mai pacificati, diventa una condizione di grande sofferenza, anche per chi assume un ruolo di sostegno dell’anziano in difficoltà e per chi nutriva legami affettivi con la persona.

Per quanto invecchiare faccia parte dell’ordine naturale delle cose, tali condizioni vorremmo cercare di evitarle a noi stessi e ai nostri cari.

Oggi esiste più di una possibilità, sia in campo medico che sapienziale, per vivere una vecchiaia serena e creativa e la serie di articoli che segue desidera mettere a conoscenza ognuno di noi di queste possibilità.

L’argomento è così vasto e in divenire che gli articoli nel nostro blog aumenteranno di giorno in giorno … ma poiché un percorso, anche molto lungo, comincia sempre con un primo passo, considerate questo articolo l’inizio di un’ampia trattazione.

In campo medico peraltro le scoperte sui processi di invecchiamento si moltiplicano giornalmente e non sarà facile stare al passo nel comunicarvele: ora si scoprono le proteine che influenzano l’accorciamento dei telomeri preposti alle divisioni cellulari, con ripercussione sulla vita delle cellule stesse, ora si individua l’azione di altre proteine, le Sirtuine su processi che vanno dal metabolismo energetico alla resistenza agli stress, all’invecchiamento, all’apoptosi o morte programmata delle nostre cellule.

Sempre più si conosce l’apporto della funzione mitocondriale come motore energetico di tutte le funzioni vitali (e parallelamente il mercato degli integratori "energizzanti"cresce a dismisura).

Oggi si scopre che colonie di ultra nonagenari, in qualche isola felice, ospitano nel loro intestino un microbiota simile a quello di giovani giocatori di rugby, tra i 20 e i 30 anni e si fa la pensata – molto semplicistica e soprattutto molto commerciale – "adesso ti fornisco il super-batterio (Achermansia) come supplemento probiotico"! Peccato che perché attecchisca occorra prima creare un terreno favorevole, progetto complesso.

Negli articoli che seguiranno terremo quindi in modo particolare a distinguere quello che è moda, oppure una buona intuizione da verificare, da quello che è giovevole e efficace davvero. Sempre col timone a dritta verso quello che ognuno di noi può realizzare personalmente e con mezzi semplici, se possibile.

Purtroppo nella nostra cultura – e anche in campo medico scientifico – l’idea, derivata dalle teorie sistemiche, che gli organismi biologici sono complessi e che un intervento per avere un riscontro favorevole deve conoscere e rispettare questa complessità è un discorso teoricamente comprensibile ma, per la scienza e per i più, ancora molto poco calato nel quotidiano, laddove domina la semplificazione … e l’interesse.

In sintesi: a nessuno piace invecchiare e soprattutto perdere funzioni vitali. Stesso discorso per i nostri cari.

Ma come invecchiare bene mantenendo una salute generale discretamente buona, una agilità che permetta autonomia e spostamenti, una buona presenza mentale, una profonda serenità e una bella capacità di amare? Senza fare patti col diavolo e nel rispetto del ciclo dei mutamenti, come consiglierebbe l’Iching, libro di alta saggezza cinese.

Il patto di Faust con Mefistofele in Goethe – o di Dorian Gray in Edgar Allan Poe – per rimanere eternamente giovani in realtà è una tentazione che percorre l’umanità da sempre. Oggi a livello scientifico è nelle mani di una tecnologia che nel giro di pochi anni ci trasformerà da biologici a bionici. La Cybernetica e le nano tecnologie riusciranno a supplire molte disfunzioni oggi irrecuperabili.

Bene? Male? È un indirizzo – e una macchina di potere e di soldi – difficilmente mutabile. Ci dovremo confrontare.

Il problema è che la serie di interventi anti-malattia e anti-age riguarderà sempre più esclusivamente il "corpo-macchina".

Se invece ci consideriamo una realtà complessa in cui le componenti fisiche vibrano sinergicamente con le parti affettive e spirituali, che risposte avranno queste nostre componenti non materiali? Cosa emergerà dal confronto con le proposte tecnologiche?

Purtroppo la medicina imperante non solo ha separato la dimensione spirituale da quella fisica, ma all’interno della unità del corpo umano lo ha ulteriormente frammentato in tante funzioni singole, l’iperspecializzazione.

Sono temi che vorremmo affrontare, anche con incontri in presenza dedicati, di cui vi daremo notizia.

Al tempo stesso, purtroppo, mentre si profilano all’orizzonte i miracoli – o le diavolerie a seconda dei punti di vista – della cybernetica e della tecnologia, ben poco si fa in ambito medico e sociale perché si realizzino condizioni di benessere, di quella che amiamo chiamare "salute vera".

La popolazione incrementa la durata media di vita ma sempre più sostenuta dalle stampelle di decine di farmaci, alcuni intoccabili in quanto appunto "salvavita", altri propagandati dall’interesse di una industria farmaceutica che non dà spazio a un pensiero medico indipendente, imponendo linee guida pre-pensate, né considera la possibilità di ritrovare salute attivando risorse personali.

L’aumento della longevità è un dato statistico indubitabile ma da che è generato? Vi concorre abbondantemente un gran numero di persone confinate nelle RSA o tante altre impossibilitate a muoversi per condizioni invalidanti, sempre più spesso con gravi o gravissimi declini cognitivi, persone che perdono giorno per giorno non solo l’integrazione coi familiari e col sociale, ma financo l’Abc della propria identità e delle relazioni affettive primarie.

Di contro, rispetto a questo aumento dell’età media, l’emergenza di patologie gravi o mortali si sta facendo pressante: malattie autoimmuni, tumorali, cardio-vascolari mietono vittime anche tra non anziani o addirittura giovani e giovanissimi. Il fatto di poterle trattare con più efficacia che in passato – almeno in molti casi – garantisce una maggiore e auspicabilissima sopravvivenza, che ha peso nel computo statistico dell’allungarsi della vita media ma molti di questi malati, fatte salve delle ottime eccezioni, convivono con terapie a vita e con la spada di Damocle del ripresentarsi della malattia.

Per non parlare dei disagi sociali oggi crescenti a ogni livello generazionale, dei ragazzi in particolare e dei loro genitori, delle difficoltà nell’ambito delle relazioni (coppia, famiglia, ambienti di lavoro), che intercorrono a tutte le età, problemi di inserimento sociale, di disabilità, e della sofferenza di ogni persona prigioniera di problematiche irrisolte, disagi che si traducono spesso e purtroppo, in comportamenti distruttivi, autolesionistici o diretti contro gli altri o in fughe dalla realtà con ogni mezzo.

Alla luce di tutto ciò un discorso sulla longevità non può essere scisso da quello sulla Qualità di vita.

La Qualità di vita è il nostro obiettivo principale e ci induce a cercare in ogni ambito, nella Natura come nell’umano sapere. Non ci mancherà l’aiuto… di Maestri, che di quando in quando hanno proposto all’Umanità qualcosa di molto interessante.

Potete leggere nella rubrica Eventi gli argomenti trattati e da trattare.