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Percorsi di Consapevolezza _ 2

Invecchiamento e Qualità della Vita

Dott. Giovanni Marotta

12/09/2024

Qualità della Vita: cosa fare e su quali piani agire?

Sul piano più strettamente fisiologico e medico esistono ottime possibilità di vivere più a lungo e meglio. Nello sviluppare l’argomento terremo conto delle ultime scoperte scientifiche ma soprattutto di quello che può fare ognuno di noi a livello di alimentazione, di uso di erbe e di buoni integratori, di buon movimento, di interventi terapeutici, di esami clinici e di percorsi di consapevolezza. In modo di essere artefici della nostra salute.

La prevenzione è sempre il fondamento e dovrebbe cominciare dal nostro anno 0, anzi dal nostro concepimento! Prima costruiamo e custodiamo la nostra Salute, meglio arriveremo al traguardo finale.

Pur tuttavia anche in età avanzata possiamo mettere in atto una serie di processi virtuosi che ci offriranno una migliore qualità di vita.

Certamente entriamo nell’ordine di idee di non fare patti con Mefistofele e che non siamo padroni del nostro destino. Sappiamo di tante vite che la vecchiaia non l’hanno nemmeno conosciuta. Eppure ci hanno donato tante opere di ingegno! A me che amo la musica e ho nei compositori e musicisti passati e presenti degli amati compagni di viaggio, duole a volte pensare quali capolavori abbiamo perduto perché ancora in gestazione quando la morte colse gli autori. La decima sinfonia di Beethoven e di Mahler, appena abbozzate, come avrebbero suonato? E di Schubert morto a 31 anni? E Mozart oltre i suoi 37 anni, che fece appena a tempo a dare indicazioni al suo allievo per completare il bellissimo Requiem, quale altra musica ci avrebbe donato? E Pergolesi che moriì a 26 anni di tisi sull’ultima nota dello Stabat Mater?

Verdi, che ha vissuto 88 anni, ci ha potuto donare il Falstaff a 80 anni, rinnovandosi nel suo stile, e una serie di pezzi sacri a 85! Richard Strauss a 84 anni ha composto i meravigliosi "ultimi 4 lieder" su poesie di Herman Hesse, un grande lascito poetico e musicale!

Esiste dunque una vecchiaia creativa e noi, se possibile, miriamo ad essa.

Cicerone nel suo trattato "de Senectute" fa parlare un idealizzato Marco Porzio Catone detto il vecchio perché morto a 85 anni lucido e combattivo fino all’ultimo. Una età molto ragguardevole all’epoca (morì nel 150 avanti Cristo). Di sane origini contadine, dalle abitudini semplici e frugali, integerrimo difensore dei costumi antichi e virtuosi, Cicerone lo immagina dialogare con due uomini molto più giovani. A sostegno di una buona vecchiaia Catone cita tra gli altri Platone che a 81 anni era ancora lucido e attivo e un certo Gorgia di Leontini che a centosette anni ancora studiava e lavorava.

Tal Gorgia, sofista del V secolo avanti Cristo, di Lentini in provincia di Siracusa, era di quegli anziani che campano a lungo nel trionfo dell’egoismo: a chi gli chiedeva il motivo di tale longevità, egli rispondeva: «il non aver mai compiuto nulla per far piacere ad un altro».

Catone si esprime più saggiamente

«Ciascuna parte della vita – dice Catone – ha un suo proprio carattere, sì che la debolezza dei fanciulli, la baldanza dei giovani, la serietà dell’età virile e la maturità della vecchiezza portano un loro frutto naturale che va colto a suo tempo

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Cato_Maior_de_senectute

Un esempio a noi vicino: la signora Ruthy Alon insegnante Feldenkrais e creatrice del metodo Bones for Life, per migliorare l’osteoporosi, è morta a 90 e fino a poco prima era in giro per il mondo a insegnare il metodo, muovendosi con la leggerezza di una farfalla. Lascio un link ad alcuni suoi video:

http://www.youtube.com/watch?v=igpJeOkgfzw

http://www.youtube.com/watch?v=3mquOoYA39o&feature=related

Esiste una vecchiaia serena, ricca di interiore attività. Ma la felicità e la serenità non sono né giovani né vecchie: sono una conquista personale.

Ci sono percorsi, collaudatissimi, che indicano la meta. Solo per citarne alcuni, la Meditazione Vipassana e la realizzazione del Nobile Sentiero predicata dal Buddha; la via del Tao, che è di nutrimento e preservazione del Jing vitale in connessione con i ritmi e le energie dello universo, vie Yogiche, arti marziali dallo stile interno, vie Tantriche, altri percorsi tradizionali di ogni razza e cultura.

Ognuno può scegliere il proprio o i propri percorsi e fare esperienze preziose.

La cosa più importante, come direbbe Jung, è vivere la propria vita.

Non è così scontato il viverla. Jung esorta a farlo e in una lettera a una amica, in occasione della perdita di una persona a lei molto cara, scrive: «La vita non vissuta accumula rancore verso di noi…».

E – apriamo un altro importantissimo capitolo – diceva anche: «ci vogliono molti anni per prepararsi a vivere, una vita intera per prepararsi a morire».

Come peraltro molte tradizioni sapienziali ci suggeriscono.

Tutto questo per dire che una vecchiaia serena, amorevole e in buona salute si costruisce giorno per giorno e con orizzonti sempre più ampi.

Dedicheremo incontri su temi così importanti, anche in presenza.

Cosa troverete nel blog inerente al tema della Longevità?

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