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Prevenzione dell'invecchiamento

I processi ossidativi da radicali liberi

Dott. Giovanni Marotta

La medicina interviene oggi quando gli organi e i tessuti danno segni di sé attraverso i sintomi e i disturbi. È allora che interpelliamo il medico. Ma prima? Quanto possiamo fare noi!!!

Cercheremo di esporre in questi articoli, nel modo più semplice possibile, i principali meccanismi alla base dei processi di malattia e di invecchiamento, mettendo in evidenza quelli sui quali abbiamo un grande potere di azione e che possiamo mutare a nostro favore con interventi semplici e quotidiani.

È prevenzione autentica. Ed è nelle nostre mani.

In questo articolo cominciamo a parlare di un tema molto importante: lo stress ossidativo.

Lo stress ossidativo

Tra i maggiori indiziati dell’invecchiamento sono i processi ossidativi o meglio ossido riduttivi dovuti ai radicali liberi. Molti di voi ne hanno sentito parlare.

Cosa è un radicale libero?

Si definisce radicale libero una molecola o un atomo che contiene almeno un elettrone spaiato nel suo orbitale più esterno. Sappiamo che gli elettroni di un atomo si dispongono in un certo numero di orbite, ruotando intorno a un nucleo centrale. Il numero di orbite e di elettroni caratterizza ogni atomo di un certo elemento. L’idrogeno o l’ossigeno o il ferro e l’oro, per citare solo alcuni elementi e fare degli esempi, differiscono moltissimo nella loro struttura atomica.

Nel caso dei radicali liberi parliamo degli elettroni dell’orbita più esterna.

Se l’atomo perde un elettrone diventa molto "inquieto", in continua ricerca di stabilità e risulta particolarmente reattivo, in una continua ricerca di legarsi a altre molecole per recuperare il suo elettrone.

Quando si calma? quando riesce a rubare l’elettrone, o gli elettroni, che gli mancano per stabilizzare la sua carica elettromagnetica.

Si instaura così un processo senza fine, perché gli elementi a cui il radicale libero sottrae gli elettroni diventano a loro volta atomi o molecole instabili.

È una reazione a catena che deve essere assolutamente controllata perché col tempo danneggia i nostri tessuti, a partire dalle membrane cellulari.

Le membrane cellulari

Le cellule hanno delle membrane che sono le loro strutture portanti, segnano il confine con l’esterno e sono strutture di sostegno all’interno, ma non si tratta solo di pareti di sostegno: sono strutture che consentano scambi continui, scambi molto selettivi, sia all’interno della cellula che con l’esterno.

Le membrane sono fatte di varie componenti molecolari, ma i lipidi (grassi) sono fondamentali nella loro costituzione.

I grassi, si sa, tendono a ossidarsi facilmente (nell’uso comune si dice che irrancidiscono).

Una membrana ossidata è una membrana alterata nella sua struttura e nelle sue funzioni. Se alteri una membrana cellulare la cellula entra in sofferenza e può morire.

Questo processo si chiama "stress ossidativo" e coinvolge le membrane di qualsiasi cellula del nostro corpo.

I mitocondri

Ma una struttura cellulare è più sensibile di tutte: il mitocondrio.

I mitocondri sono piccoli organelli, situati all’interno delle nostre cellule e sono vere e proprie centrali energetiche. Infatti producono energia per sostenere tutti i processi metabolici cellulari e per questa produzione utilizzano l’ossigeno. I vertebrati, tra cui l’uomo, sono organizzati così, ossigeno dipendenti.

L’ossigeno pero è notoriamente un ossidante per eccellenza. Nelle nostre conoscenze comuni è ad esempio quello che ossida il ferro provocando la ruggine.

A causa della gran richiesta di ossigeno per svolgere tutto il ciclo metabolico per produrre energia, nei mitocondri avvengono inevitabilmente anche molti processi ossidativi causa di formazione di gran quantità di radicali liberi, inquieti con i loro elettroni spaiati. La membrana interna dei mitocondri è tra le prime a essere colpita.

Finché la quota prodotta è piccola non fa danni, anzi svolge alcune funzioni organiche fondamentali per la vita. La produzione va perciò contenuta e l’organismo può farlo grazie molecole dette appunto anti-ossidanti.

Se il processo non è ben controllato, i mitocondri possono soffrire e morire

Se i mitocondri muoiono non c’è più produzione di energia e inizia un danno a catena che coinvolge tutte le strutture della cellula e, se è esteso, tutto il nostro organismo.

Meccanismi di difesa: sostanze naturali antiossidanti

Quindi la produzione di radicali liberi è in una certa misura fisiologica e il problema si pone quando la produzione di radicali liberi è eccessiva e il nostro organismo non dispone di sufficienti molecole antiossidanti per contenere i fenomeni ossidativi.

La Natura ci fornisce una quantità e una varietà immensa di antiossidanti. Siamo noi che molto spesso non ne usufruiamo. Eppure è sufficiente introdurre quotidianamente sufficienti porzioni di frutta e verdura fresca!

Vari esperimenti hanno confermato la responsabilità dei radicali liberi come fattore scatenante del danno mitocondriale e altri hanno mostrato, in animali di laboratorio, che il controllo dell’alimentazione riduce significativamente la produzione di radicali liberi e i livelli di danno ossidativo.

Eppure moltissime diete ne sono carenti, se non addirittura prive!

Il danno ossidativo

La teoria dei radicali liberi è oggi considerata una delle ipotesi più valide per comprendere le dinamiche del nostro invecchiare, anche se certamente il processo di invecchiamento riconosce molti altri fattori. È sicuramente un meccanismo che è alla base di processi patologici e distruttivi se non è contenuto in limiti fisiologici: pensate che il danno ossidativo può colpire anche le molecole del DNA.

Come difendersi?

Oltre la assunzione di antiossidanti possiamo evitare di produrne in eccesso?

Gli organismi animali, uomo compreso, hanno la possibilità di ridurre moltissimo lo stress ossidativo, a livello fisico e anche psichico, molto essendo in relazione con il nostro stile di vita in generale, oltre che con l’alimentazione.

Esaminiamolo dal punto di vista della long life style, della nostra ricerca di longevità e soprattutto di buona Salute.

Fattori che aumentano lo stress ossidativo

Sono numerosi e possono provenire dall’esterno (esogeni) o dall’interno (endogeni).

Sottolineiamo solo i principali.

Tra i fattori che ci colpiscono dall’esterno l’inquinamento purtroppo è uno dei responsabili maggiori e quasi sempre lo subiamo nostro malgrado, quando non siamo noi stessi a contribuire a produrlo: Tonnellate di chimica tossica sversata quotidianamente nell’aria, nei campi, nelle acque!

Poi dobbiamo considerare i Raggi ultravioletti e le radiazioni ionizzanti, soprattutto se in eccesso e se non siamo protetti (vedi capitolo sulla Vitamina D e vedi anche la fondamentale protezione dell’occhio e della visione tramite alcune proteine naturali tipo Luteina e Zeaxantina)

Le radiazioni eccitano e destabilizzano le orbite elettroniche delle nostre molecole che diventano radicali liberi e innescano il processo. Eventuali ripercussioni dalla tecnologia 5G in tal senso, non sono state sufficientemente studiate.

Anche da parte nostra possiamo contribuire grandemente all’aumento dello stress ossidativo: il fumo attivo è uno dei più forti ossidanti e, nostro malgrado, anche quello passivo.

Gli alcoolici e le droghe sono tra i maggiori responsabili.

Anche i farmaci chimici aumentano lo stress ossidativo.

E qui veniamo al dunque.

Alla luce di quanto abbiamo detto molte cose le possiamo evitare se dannose o mettere in campo se protettive.

Cosa fare per alimentarci bene?

Cosa mangiamo e come conserviamo e cuciniamo i nostri cibi? Cibi naturali o strapieni di chimica come sono i cibi industriali?

Alcuni additivi e le sostanze tossiche, residui dei pesticidi e diserbanti utilizzati nell’agricoltura intensiva di tipo industriale fanno degli alimenti una fonte di stress ossidativo quotidiana.

Abbiano visto poi che la scarsa introduzione di molecole antiossidanti è problematica: si riscontra chiaramente in chi mangia pochissima frutta e verdura, come spesso succede nei ragazzi, ma anche nelle persone anziane e non solo.

Teniamo anche presente che la cottura e la lunga conservazione dei cibi possono disattivare alcuni antiossidanti. Per esempio la vitamina C, uno degli antiossidanti più preziosi in natura, si degrada facilmente con temperature superiori a 75 gradi e è anche molto volatile (per cui una spremuta di arancia deve essere bevuta in tempi brevi dopo la sua preparazione per non perdere buona parte del suo contenuto in vitamina C).

La vitamina E, altro antiossidante formidabile, fortunatamente è più resistente al calore. Per sottolinearvi l’importanza dei processi anti ossidativi, l’olio di oliva è un esempio mirabile: irrancidisce anch’esso ma molto piu lentamente di altri oli (tipo olio di semi di lino) proprio perché è molto ricco di vitamina E. E si conserva a lungo, mentre l’olio di semi di lino dopo un po’ che è a contatto dell’aria lo buttate.

Le sostanze antiossidanti di cui possiamo usufruire in natura sono peraltro numerosissime. L’argomento è talmente importante che ne parleremo appositamente in un articolo dedicato.

Lo Stress peggiora il fenomeno ossidativo

Tra gli altri fattori che aumentano i problemi ossidativi lo Stress è uno dei peggiori. Il concetto è facilmente intuibile ma è molto generico: Stress è una parola contenitrice di moltissimi fattori, sia psicologici che fisici, la cui disamina richede un capitolo a parte. In ogni caso sappiamo che è causa di aumento di produzione di radicali liberi.

Per questo motivo ogni percorso di consapevolezza, psicologico o meditativo che ci consente di affrontare meglio le inevitabili difficoltà e conflittualità della vita, è un aiuto prezioso in quanto riduce i processi ossidativi che minano la Salute. Tutte le metodiche che rilassano, ad esempio Yoga, Qi gong, Taiji e altre tecniche corporee, come pure il Canto, un buon ascolto musicale, e altre dimensioni armoniche, nonché movimenti tranquilli, tipo passeggiate all’aria aperta, sono ottimi strumenti per ridurre lo stress ossidativo.

Attività fisica intensa

È noto che anche un’attività fisica intensa, come l’endurance, maratone, gare di fondo, allenamenti duri, etc. come quelli di atleti professionisti, può essere causa di uno stress ossidativo importante. L’allenamento e la condizione psicologica con cui l’atleta affronta le competizioni, permette di affrontare, tra l’altro, anche lo stress ossidativo e di ridurlo notevolmente: il che può rappresentare un fattore di successo. Oggi un ottimo allenatore cura moltissimo questi aspetti, sia il condizionamento fisico che mentale.

Nelle malattie infettive

Nel caso di malattie infettive, virali o batteriche, lo stress ossidativo aumenta moltissimo e sarà bene avere tutti i nostri strumenti per compensarlo in maniera adeguata. Ad esempio la VIT C, antiossidante principe, svolge un buon ruolo difensivo in caso di raffreddori e stati influenzali.

Un consiglio per chi usa la Vitamina C

In caso di uso di VIT C negli stati infiammatori è bene frazionare la dose delle 24 ore in quattro somministrazioni quotidiane (ogni 6 ore circa). Questo perché la VIT C ha una vita di poche ore nel nostro organismo.

Gli antiossidanti

Come vedete c’è molto da imparare sugli antiossidanti e sul loro utilizzo. È un mondo di una ricchezza incredibile e un patrimonio per noi, offerto da Madre Natura, senza dover spender troppo per acquistare integratori.

La disfunzione endoteliale

Ogni organo e tessuto può essere colpito e danneggiato dallo stress ossidativo: lo vedremo in articoli dedicati.

Le alterazioni dell’endotelio dei vasi sanguigni creano un problema generale e danni gravi in quanto le alterazioni della circolazione sono tra le cause principali di malattie e di invecchiamento, nonché di morte.

Per cui della disfunzione endoteliale parleremo estesamente in apposito articolo.

Vi invitiamo quindi a proseguire la conoscenza dell'argomento e a leggere gli articoli inerenti alla conoscenza degli antiossidanti e al loro utilizzo quotidiano, nonché gli articoli che approfondiscono i metodi anti stress, qui accennati.