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Percorsi di Consapevolezza
Come migliorare la nostra Salute
Dott. Giovanni Marotta
06/09/2024
La migliore prevenzione – direbbe Monsieur de Lapalisse – è mantenersi sani (1)
Ebbene questa proposizione è tutt’altro che scontata, tautologica, bensì indica un percorso articolato, complesso e ben individuato da parte di ogni persona attenta al benessere proprio e a quello del mondo dove vive. Presuppone un cammino ricco di scoperte e di integrazioni, dei "Percorsi di consapevolezza", come amiamo dire al plurale, perché numerose sono le componenti dello star bene.
Rimando all’articolo sulla prevenzione per chiarire ulteriori punti.
In questo messaggio vorrei proporre alcune idee che siano di stimolo a discussioni e a approfondimenti, ma soprattutto a realizzazioni.
Quando si parla di Salute e di Longevità oggi sta prendendo piede una nuova branca della medicina che va sotto il nome generico di Life style, stile di vita o meglio stili.
L’Istituto Superiore di Sanità ha prodotto un opuscolo per promuovere qualche buona abitudine
https://www.epicentro.iss.it/attivita_fisica/opuscolo-di-che-stile-vita-sai
Per stili di vita si intende tutto quell’insieme di comportamenti abituali che incidono sul benessere fisico e psichico.
Non si parla di malattia ma di qualità della vita e questo ci trova perfettamente d’accordo. Che i medici propongano stili di vita invece di limitarsi al ruolo – vieppiù crescente – di prescrittori di esami e di farmaci è davvero importante.
Le aree del quotidiano su cui oggi si pone più attenzione sono:
una buona alimentazione,
una buona attività fisica,
una buona gestione dello stress,
evitare comportamenti nocivi.
A nostro avviso non è sufficiente valutare solo questi fattori, la cui esplicitazione in questo modo è troppo generica.
In ogni caso la realizzazione di progetti terapeutici destinati a migliorare questi parametri è utilissima e non è affatto banale. Si avvale peraltro di un crescente apporto di studi e di ricerche diretti a comprendere la genesi delle patologie, dei processi distruttivi (esempio infarti, tumori) e di invecchiamento (medicina anti aging). Stiamo parlando di prevenzione di malattie invalidanti o fatali e di senescenza: dunque temi molto importanti. Vanno approfonditi e non lasciati solo all’interpretazione del buon senso comune: ‘mangi bene! Faccia sport!’
Bisogna anche dire che la chimera del benessere sta producendo un business colossale e ha comportato l’immissione sul mercato di una pletora di farmaci ma soprattutto di integratori e di trattamenti ringiovanenti, alcuni molto utili, altri molto piu utili alle tasche di chi li commercializza. Su questo punto sarà bene fare chiarezza e trovare soluzioni tanto efficaci quanto economiche e alla portata dei più.
Come sottolineavamo ci sembra evidente che il discorso del Life Style – così come è attualmente proposto – è limitato, perché
1) dovremmo considerare molti più parametri. L’uomo ha una tale ricchezza a livello emotivo, creativo, animico, relazionale e spirituale e al tempo stesso è un mondo così complesso, che dovremo considerare molti altri campi da coltivare. Rimando la disamina di questi parametri alle singole voci che troverete in ogni sezione del sito, dalla medicina tradizionale e specialistica alla alimentazione, dalla qualità del movimento all’agroecologia, dalla psicologia alla Cultura, dalla Meditazione ai Saperi antichi. In ogni sezione cerchiamo di riportare tematiche e proposte utili al recupero del benessere e alla prevenzione e allo sviluppo della creatività, per approfondirle insieme.
2) nell’ambito di ogni parametro proposto dal Life Style ( vedi l’alimentazione. l’attività fisica, la gestione dello stress) c’è un mondo da conoscere e tanti sentieri da percorrere, a seconda delle proprie esigenze e dei propri obiettivi. Vai alle singole voci nel sito per scoprire la ricchezza e la complessità di ogni argomento.
3) il grado di applicazione delle proposte di miglioramento dei propri stili di vita varia molto a seconda della predisposizione che un individuo ha a ammalarsi o se ha già sviluppato una patologia (esempio un portatore di insulino-resistenza avrà la tendenza a sviluppare una sindrome dismetabolica - obesità, dislipidemia, ipertensione, diabete e di conseguenza problematiche vascolari, spesso cardiache e circolatorie, osteo-articolari per la sedentarietà e il sovrappeso etc. Occorrerà intervenire diversamente a seconda dei vari stadi e delle diverse emergenze cliniche L’intervento terapeutico, anche nel suggerire cambiamenti di vita più consoni alla Salute, dovrà tenere conto di tutti i fattori. Può risultare utile in molti casi una sinergia di apporti di diverse competenze specialistiche, senza perdere di vista la persona nella sua unicità.
Da qui la importanza di un lavoro terapeutico in Rete. Rete in cui anche la persona è parte attiva.
4) C’è una tendenza da parte dei terapeuti a ‘prescrivere’ gli stili di vita.
La ‘prescrizione’ non ha senso rispetto al nostro modo di pensare la Salute!
Jung soleva dire: ‘i buoni consigli possono essere dati … tanto non verranno ascoltati!’
Sappiamo che in ognuno di noi gioca l’ambivalenza di aspetti costruttivi e non costruttivi, che dobbiamo fare i conti con le nostre contraddizioni, con i nostri vissuti dolorosi, con carenze affettive e materiali, con impegni gravosi, con malattie e disagi, con sfiduce, perdite di senso e di Luce.
Per questo riteniamo che stili di vita costruttivi emergano da dentro di noi, attraverso percorsi che sono di consapevolezza e di decondizionamento, attuati con accoglienza amorevole nei nostri confronti in primis. Non possono essere una prescrizione, ma un’attivazione di risorse interiori.
Riteniamo altresì che la Medicina tecnologia potrà portare a sviluppi e cambiamenti incredibili sia a livello diagnostico che terapeutico, fin dai prossimi anni, ma siamo in una fase di transizione in cui dobbiamo tenere ben saldo il timone della nostra realizzazione, personale e sociale. Anche perché l’Etica alla base di questi processi è vista più come un inciampo che come base di ogni umana realizzazione. (Vai alla voce Meditazione e Saperi tradizionali)
Cosa si propone questo sito?
Tracciare, indicare e attivare ‘percorsi di consapevolezza’ in modo che ognuno possa diventare ‘attore’ del proprio benessere.
‘Ars longa, vita brevis’ sosteneva IPPOCRATE, il medico greco nostro grande predecessore, al cui giuramento come medici ci ispiriamo (2).
Il cammino di ciascuno sarà lungo, articolato e complesso: Ars longa! ma crediamo che valga assolutamente l’impegno di percorrerlo, e ci possa offrire una vita meno ‘brevis’ e di più piena realizzazione!
Una raccomandazione
Non suggeriamo un atteggiamento iper scrupoloso e soffocato da divieti. Gioia e creatività sono parte integrante del benessere. ‘Semel in anno licet insanire ’ (una volta all’anno è lecito uscire di senno) dicevano i nostri padri latini, che festeggiavano il Carnevale, e lo diceva non solo l’epicureo Orazio ma anche quel moralista di Seneca e un padre della Chiesa, Sant’Agostino. Per cui nessuna attenzione fobica nelle nostre azioni volte al benessere né sensi di colpa se abbiamo ‘trasgredito’. Quello che davvero è utile è essere informati di ciò che è buono per noi e divenire osservatori consapevoli dell’impatto concreto sul nostro star bene, in modo da usufruirne sempre, lasciando l’inutile.
Un altro suggerimento-chiave: i percorsi saranno più agevoli se ci poniamo in una prospettiva di inter-connessione. Potremo godere dell’apporto di conoscenze di persone più esperte di noi, ma anche del contributo – reciproco – di amici e compagni di cammino.
Note
(1)
Avendo citato Monsieur de La Palice (è la grafia esatta del suo nome) come emblema di ogni tautologia: ‘se non è morto vuol dire che è vivo’ sento il dovere di riabilitare questo Maresciallo di Francia che non ha mai espresso alcuna tautologia!
Da Wikipedia
L’aggettivo “lapalissiano” deriva dal nome di Jacques de La Palice e indica una palese tautologia, qualcosa cioè che è talmente evidente, stanti le sue premesse logiche, da risultare ovvio e scontato, se non addirittura ridicolo per la sua ovvietà.
Alla morte di La Palice infatti, i suoi uomini proposero questo epitaffio: Ci-gît Monsieur de La Palice. Si il n’était pas mort, il ferait encore envie (“Qui giace il signore de La Palice. Se non fosse morto, farebbe ancora invidia”). Tuttavia, con il tempo la effe di ferait(“farebbe”) fu letta esse (a quel tempo le due grafie erano simili, vedi S lunga), diventando quindi serait (“sarebbe”), e la parola envie(“invidia”) divenne en vie (“in vita”); con il risultato che il testo recitò che egli “se non fosse morto, sarebbe ancora in vita” (si il n’était pas mort, il serait encore en vie): da qui il significato di ovvietà attribuito all’aggettivo.
Un secolo dopo, Bernard de La Monnoye, accademico di Francia, poeta e letterato, intitolò a La Palice una canzone dove lo dileggiava come campione per antonomasia della banalità e dello scontato. Il brano ebbe gran successo, poi cadde nell’oblio ma fu recuperato da Edmond de Goncourt nel secolo XIX, che coniò il termine lapalissade. A partire da quel momento, il nome del defunto maresciallo fu ricordato principalmente per l’aggettivo a cui aveva dato vita, senza avervi minimamente dato causa.
Nota (2)
Wikipedia
Vita brevis, ars longa, occasio praeceps, experimentum periculosum, iudicium difficile è una locuzione in lingua latina il cui significato letterale è “la vita è breve, l’arte è lunga, l’occasione fuggevole, l’esperimento pericoloso, il giudizio difficile”.
La frase non appartiene alla letteratura latina, ma è una traduzione successiva di un aforismadi Ippocrate di Coo (Aforismi, 1, 1), il cui originale è: «Ὁ βίος βραχύς, ἡ δὲ τέχνη μακρή, ὁ δὲ καιρὸς ὀξύς, ἡ δὲ πεῖρα σφαλερή, ἡ δὲ κρίσις χαλεπή»
(Ho bíos brachýs, he de téchne makré, ho de kairós oxýs, he de peîra sphaleré, he de krísis chalepé).
L’aforisma è spesso citato in forma abbreviata Ars longa, vita brevis, con evidente richiamo a Seneca (De brevitate vitae).